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LOURDES – TEMA PASTORALE 2018

Tema pastorale dell’anno 2018

 «Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

A Lourdes
L’avvenimento di Lourdes compie 160 anni, ma come il vangelo è sempre attuale. Il vangelo data da più di 2000 anni, è davanti a noi, ma non vi abbiamo ancora pienamente aderito. Siamo invitati ad aprire i nostri cuori alla buona notizia e diventare contemporanei del vangelo: Dio si avvicina, il regno di Dio è in mezzo a noi. Il 2018 può essere l’occasione per un ritorno alle sorgenti, Maria e Bernadette: due piccole donne il cui silenzioso incontro riecheggia la parola eterna d’amore che, il frastuono della nostra vita frenetica, delle nostre angosce e delle nostre paure, non permette più di percepire. Quest’anno sarà un’altra occasione per riscoprire lei Bernadette, il primo testimone di Lourdes e di Maria, cero pasquale illuminato dalla luce dello Spirito Santo. Dopo la Vergine del Magnificat nel 2017, è quindi la piccola Bernadette che ritroviamo in quest’anno. «Avete visto questa bambina?» domandava Mons. Laurence ai suoi consiglieri in occasione dell’inchiesta sull’autenticità degli avvenimenti di Lourdes. Vedere Bernadette e ascoltarla, accogliere la luce che scaturisce dalla cavità nera della roccia, accogliere quel silenzio che ti permette di ascoltare la Parola. Con Bernadette, saremo in ascolto della Vergine del Silenzio, che ci dona la Parola unica di un Dio d’amore, creatore e salvatore. Il “messaggio” di Lourdes altro non è che la buona notizia annunciata ai poveri e affidata loro.
Nella Chiesa
Il 2018 è una data per Lourdes, ma anche per tutta la chiesa. In ottobre si celebrerà il Sinodo dei vescovi sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Con i giovani, siamo ugualmente incammino verso la giornata mondiale di Panama nel 2019. Il papa Francesco ha voluto tracciare un percorso mariano verso queste GMG:
· 2017, fare memoria, per accogliere nella fede le grazia ricevute dal Padre. Il Signore ha fatto per me meraviglie.
· 2018, avere coraggio, impegnandosi oggi nel servizio della carità. Non temere perché hai

trovato grazia presso Dio.

· 2019, avere fiducia, guardando l’avvenire con speranza. Ecco la serva del Signore,avvenga per me secondo la tua Parola.
Tutta la chiesa, con Maria, orienta la nostra attenzione e la nostra preghiera verso il mondo deigiovani. A Lourdes, Maria, «così giovane e così piccola come me», dirà Bernadette non s’impone dall’alto, ma appare nel cavo della terra. Ella si fa catechista, e proprio per questo che Bernadette è ritornata da Bartrès a Lourdes nel gennaio 1858. Il metodo utilizzato altro non è che quello preconizzato dal papa per portare il vangelo ne
Anzitutto, accompagnare, mettersi in strada insieme. «Ascoltate ciò che sale dai vostri cuori» propone il Santo Padre ai giovani a Cracovia nel luglio 2016. «Che cercate?» domanda Gesù aidue discepoli che lo seguono sulle rive del Giordano. «Volete farmi la grazia di venire qui?». È il cammino di una certa docilità che si apre per Bernadette, la promessa di un’amicizia, al di là delle soddisfazioni superficiali di questo mondo. Accetta anzitutto la tua povertà… «Non hanno più vino», dichiara Maria in occasione delle nozze di Cana. Accetta la tua povertà, ma non rinunciare al tuo desiderio. La richiesta di Maria si rivolge a Gesù. Entra anche tu in questa grotta interiore dove qualcuno ti attende. La tua povertà, il tuo bisogno, possono essere, come la grotta di Massabielle, il luogo di una presenza. Ascolta!… Maria a Cana si mostra attenta ai bisogni degli uomini: infatti è in ascolto del disegno di Dio, che vuole raggiungere, mediante Gesù, l’umanità smarrita. Maria sa che questo mondo, senza Dio, non ha più né sorgente, né senso, sa che questo mondo è il frutto di un amore ed è fatto per goderne. Maria sa che questo mondo, attraverso l’azione umana, è chiamato a vivere dell’alleanza con il suo creatore. Maria è in ascolto e si rende disponibile. Ella che ha potuto dire: «Avvenga per me secondo la tua parola, può dire ora ai servi: «Fate, voi stessi, secondo la sua parola»…  Inoltre impegnarsi con tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, senza temere il ridicolo. Maria dice ai servi delle nozze: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». E Gesù ordina: «Riempite d’acqua le giare». Maria ci dona il coraggio di obbedire alla Parola che risuona dentro di noi; Maria ci permette di discernere che si tratta di una parola di vita eterna. «Da chi andremo?». Così Bernadette, alla grotta, procede nel fango e scava finché sgorga una sorgente «per i peccatori». Si apre così un cammino di grazia… Accetta di servire. Gesù può soddisfare l’aspettativa di Maria perché si è lasciata condurre nel suo percorso di fiducia. Ella è la prima discepola di Gesù. Come il Figlio ha fiducia nel Padre, dal quale tutto riceve, Maria, a sua volta, aderisce pienamente alla dedizione di Gesù, venuto per compiere la volontà del Padre, facendosi servitore dei suoi fratelli. «Vi ho dato l’esempio, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13,15). Condividi ciò che hai ricevuto: è il solo modo per conservarlo. «Prendete e portatene a colui che dirige il banchetto». Stai per far degustare ai commensali il vino e la gioia delle nozze, inseriti nella luce dell’Alleanza e della Vita. Le nozze sono il simbolo, l’espressione vera dell’unione di Dio e del suo popolo, realizzata in Gesù, vero uomo, Figlio di Dio. Maria ci introduce nell’accoglienza e nella lode della creazione che accoglie l’amore di Dio. «Sii lodato, o mio Signore!… Tu mi offri il vino delle nozze, apri il mio cuore alla gioia!».
Maria, il 25 marzo, alla grotta, svela finalmente il suo nome: «Io sono l’Immacolata Concezione». Sono la creatura che non pone alcuna resistenza al desiderio di Dio, lascio la Parola penetrarmi e farsi carne in me: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola». A sua volta, Bernadette diventa portavoce, portatrice di luce, è mandata dai sacerdoti per dire che si costruisca una cappella, luogo ove si offrirà il pane della parola e il pane della vita. Anche tu sei invitato a rispondere: «Eccomi, manda me!». Il papa, rivolgendosi ai giovani, in vita del prossimo sinodo, scrive: «Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che vi invita a “uscire” per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo…». «A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, vi ho chiesto più volte: «Le cose si possono cambiare?». E voi avete gridato insieme un fragoroso «Sì». Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza. Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! Anche quando avvertite, come il profeta Geremia, l’inesperienza della vostra giovane età, Dio vi incoraggia ad andare dove Egli vi invia: «Non aver paura […] perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,8)». «Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori…». «Vi affido a Maria di Nazareth, una giovane come voi a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole, perché vi prenda per mano e vi guidi alla gioia di un «Eccomi» pieno e generoso…». Il papa si rivolge a ciascuno di noi, come anche ai giovani ed ai ragazzi, ai catechisti, ai cappellani e agli insegnati, a tutti coloro che hanno il compito di trasmettere la buona notizia e vogliono che essa sia, non solo una serie di parole vuote, ma la parola fatta carne. Senza dubbio sono particolarmente interessati i giornalisti, specialmente per i media visitati dai giovani. Questi ultimi, possono trovarvi un vero nutrimento per il cammino della loro vita? 3 Come Maria e Bernadette, non siamo forse noi tutti, invitati anzitutto al silenzio e all’ascolto? Può essere, allora, che i più giovani, i più poveri, i più fragili, le Bernadette di oggi, ci appariranno come quei privilegiati, chiamati a condividere l’essenziale, invisibile agli occhi, ma ben visibile con il cuore…..
In cammino con i miei fratelli
Come accolgo l’appello incessante del papa a muovermi, ad uscire? Egli richiama la chiamata di Dio ad Abramo, la chiamata di Dio al suo popolo affinché abbandoni la schiavitù in Egitto e si metta in cammino verso una nuova terra… È anche la richiesta di Maria a Bernadette: «Volete farmi la grazia di venire qui?». Qual è per me oggi, la promessa di Dio, verso quale altro mondo mi chiama? Ci sono delle giare vuote da riempire, ci sono strati di fango da scavare, dei cuori di pietra da convertire in cuori di carne… Quali scelte mi sono proposte? Quale cammino per me, il mio ambiente di vita, la mia chiesa, il mondo nel quale io vivo? Quale parola sono chiamato a tramettere, quale incarico mi è affidato, per i «sacerdoti», i responsabili, per quelli che hanno il compito di guidare i loro fratelli, i loro concittadini? Come prender parte all’annuncio del vangelo e alla costruzione della «cappella», della chiesa? Come trovare il mio posto in mezzo ai poveri, i piccoli, i sofferenti, le Bernadette di oggi, a coloro i quali è affidata la buona notizia di Gesù?